Scomparsa del giornalista Gilles Jacquier

Aveva partecipato alla tavola rotonda “Gli schermi delle Primavere Arabe” tenutasi il 9 dicembre 2011 a Marsiglia per la 16 ° edizione del PriMed. Guarda il suo intervento qui ….

Mercoledì, 11 GENNAIO 2012 – Il CMCA e la direzione di France Télévision hanno appena appreso, con grande dolore, della morte del giornalista Gilles Jacquier avvenuta  oggi nella città siriana di Homs, in circostanze non ancora chiare. Il suo collega  è per fortuna salvo. I due inviati di France 2 erano in missione autorizzata dal governo siriano per fare un rapporto per il programma Enovés Spécial.
La direzione di France Television è attualmente in contatto con le autorità siriane per rimpatriare gli inviati di  France 2 ed il corpo di Gilles Jacquier. Remy Pflimlin, il presidente di France Televisions, il CMCA ed il suo presidente Jean Reveillon, Thierry Thuillier, Vice Direttore Generale incaricato delle redazionidi France Televisions, Bertrand Mosca, direttore di France 2, e tutti i dipendenti di gruppo si associano con alla sofferenza della famiglia e degli amici.

Qui l’intervento di Gilles Jacquier alla conferenza e la sua testimonianza sulle condizioni di lavoro in Siria (ultima parte del “dibattito” video 1).

 

 

Classe: Nasce il 25 Ottobre 1968 a Evian-les-Bains. Percorso professionale: La sua carriera iniziò come fotoreporter in un canale locale nel 1989, TV HUIT Mt Blanc. Due anni dopo, nel 1991 entra a far parte di France 3, poi giornalista di France 2 dal 1999. Inviato di guerra speciale, ha documentato con coraggio e professionalità la guerra in Iraq, Afghanistan, Kosovo e Il conflitto israelo-palestinese. Premi: Nella categoria TV, è stato co-vincitore con altri tre giornalisti di France 2 del Trophée du Prix Bayeux-Calvados Bayeux-Calvados per inviati di guerra nel 2002. Ha ricevuto il premio Albert-Londres nel 2003 per il suo documentario a Nablus sulla seconda Intifada (con Bertrand Coq). Nel 2009 aveva vinto il premio Jean-Louis Calderon, per un reportage in Afghanistan : “école, le tableau noir”.